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Prefazione
di Gianluca Rosano
Quando Rocco mi ha chiesto di fare la prefazione al suo libro, sapendo che era il primo non vi nascondo che lo spavento ha un attimo preso il sopravvento sulle mie emozioni.
Percorrere per la prima volta una strada è sempre difficile e le asperità non agevolano il percorso, ma quando cominci e ti accorgi che quello che immaginavi si poteva superare con l'impegno a far bene, tutto fila liscio e assapori anche il gusto di fare ciò per cui sei stato chiamato a fare.
Queste le prime riflessioni e il mio primo impatto a questa, anche per me prima esperienza.
Destatomi dall'annuncio ho chiesto subito qualche informazione e, in meno di cinque minuti, questo è stato il tempo dedicatomi per illustrare il contenuto, il libro mi è passato davanti come tanti fotogrammi, molto astratti e tutti da decifrare, l'unica cosa che ricordo, che sono anche le ultime parole famose dell'unico incontro con l'autore, sono: << il libro è un insieme di racconti frutto della mia immaginazione mista a momenti di vita reale. Ripercorrono la mia infanzia, la mia giovinezza, le mie prime esperienze, quello che è stato e quello che avrei voluto che fosse. Le persone e i luoghi della mia infanzia. Insomma un mix della mia vita fino ai quarant'anni.
Cerca di immaginarti in ogni singolo personaggio vedrai che non sarà difficile anche per te immaginarti protagonista>>.
Quando ho iniziato a leggere tenendo presente le parole suggeritomi non vi nascondo il mio stupore e la mia incredulità sulla reale concordanza dei suggerimenti che mi sono stati dati. Ogni personaggio aderiva in maniera reale a momenti di vita vissuta in cui ogni ragazzo che si trova a vivere in un Comune della provincia può rivedersi; come in Piero innamorato della sua fidanzata e come tutti gli innamorati completamente preso dalla sua ragazza: la tenerezza delle confessioni, il pudore del passato di lei, l'inquietudine per il futuro. Oppure l'esperienza che vivono le due ragazze lucane che si trovano a vivere in una sorta di mimesi una storia uguale che una entità non ben definita le unisce e le divide quasi accompagnandole in una sorta di vita parallela. O come in Lassù qualcuno mi ama, in cui Paul decide di trasferirsi dalla sua terra natale Woking, in una cittadina a quaranta chilometri da Londra, per arrivare a Montalbano dopo una storia d'amore particolare. In questa esperienza ad accompagnarlo c'è Simon, già conoscitore della zona e profondamente innamorato delle bellezze circostanti, oltre che dall'ospitalità della gente.
Alla base di tutto il libro però c'è quel profondo attaccamento alla vita e ai valori che la stessa incarna, con i suoi paradossi e le sue incognite. Quella stessa vita che alterna momenti di gioia e di dolore come nel racconto "Milano, Autunno 2007", in cui i destini di due giovani innamorati della vita e delle pulsioni si incontrano e rimangono uniti per sempre in una sorta unione casuale, ma mai finita.
Questo, ma non solo, è il libro che è anche un insieme di racconti. È anche tutto ciò che noi riusciremo a far vivere dentro di noi con qualcosa di personale e intimo, vissuto e immaginato, reale e mai dimenticato. Un insieme di stimoli alla riflessione sulla vita che è stata e che sarà, consapevoli che niente e nessuno ci lascia indifferenti.
Prof. Gianluca Rosano
- INDICE DEL LIBRO -
Prefazione
Racconti
- Un sogno durato 15 anni
- Un amore vissuto nel tempo
- Un vero grande amore
- Segreto civile
- Al di là della realtà
- Milano, Autunno 2007
- Urla del silenzio
- Lassù qualcuno mi ama
- Inno alla Libertà
Suicidi
- La fine… senza accorgersene
- La vendetta del bene proprio
Due storie di un passato remoto
- Quella sera di novembre
- Il rapimento Cerulli
Hanno parlato dell'evento:
- La Gazzetta del Mezzogiorno
- Il Quotidiano della Basilicata
- La Nuova del Sud
oltre a tanti siti Web
giornalistici e culturali.
Un libro...
delle storie che raccontano tante o mezze verità, poche o tantissime cose della vita.
Ognuna di esse condite con ferma capacità, di divulgare a tutti, che siamo veri in un chiaro vissuto, ma scuri in altrettanti momenti, dove non soltanto noi ma anche chi ci stà intorno non riesce a capire, a comprendere.
Chi guida i nostri silenzi, non siamo noi. Chi asserve le nostre volontà, non siamo noi, ma una verità che non conosciamo e che fuori da ogni contesto logico, si assume la sua paternità di comando.
Rocco Pontevolpe.